Nelle organizzazioni aziendali, le occasioni di apprendimento possono verificarsi tutti i giorni, perché si incontrano persone nuove, si affrontano sfide, progetti e attività diversi, si utilizzano nuovi strumenti e tecnologie. Ecco perché si parla sempre più spesso di lifelong learning.
Per approfittare di queste opportunità e fare in modo che i collaboratori aumentino la propria consapevolezza, rendendo l'ambiente di lavoro efficace, anche i progetti di formazione dovrebbero essere orientati all’apprendimento continuo. Continua a leggere questo articolo per saperne di più!
Cosa indendiamo con lifelong learning?
Letteralmente, lifelong learning significa imparare per tutta la propria vita.
Nel corso di questo articolo, affronteremo diversi aspetti connessi all’apprendimento continuo. Puoi cliccare quello di tuo maggiore interesse per passare subito al paragrafo dedicato.
Collegamenti rapidi:
- La curiosità e il desiderio di imparare sono il segreto per una vita felice?
- Formazione aziendale e apprendimento continuo
- Perché è necessario continuare a imparare nel contesto della trasformazione digitale
- Le best practice per sviluppare la growth mindset
La curiosità e il desiderio di imparare
sono il segreto per una vita felice?
Le evoluzioni in campo tecnologico, soprattutto negli ultimi decenni, hanno subito una forte accelerazione, introducendo il concetto di change management nelle organizzazioni aziendali ed evidenziando l’importanza del lifelong learning.
Ma l’apprendimento permanente ha che fare con la vita dell’uomo da moltissimo tempo, non solo in questi tempi di trasformazioni digitali rapide e costanti. La bellezza di imparare è esaltata fin dall’antichità.
Ecco alcune citazioni celebri.
Nella sua Etica Nicomachea, Aristotele dice:
“Ciò che dobbiamo imparare a fare, lo impariamo facendolo”
Confucio invece sostiene che:
“Imparare senza riflettere significa sprecare energia”
Il padre dell’antroposofia Rudolf Steiner scrive:
“Il nostro obiettivo: elaborare una pedagogia che insegni ad apprendere, ad apprendere per tutta la vita dalla vita stessa.”
Infine, una delle massime più conosciute di Gandhi è:
“Vivi come se dovessi morire domani. Impara come se dovessi vivere per sempre.”
Questa frase viene citata anche al termine del TED Talk che ti proponiamo di seguito:
Si tratta di un video davvero coinvolgente che aiuta a comprendere come la curiosità e il desiderio di imparare siano non solo il segreto per una mente lucida, ma anche per una vita felice.
Spostiamoci ora all'analisi dell'apprendimento continuo nel contesto delle organizzazioni, legandolo ai progetti di training aziendale.
Formazione aziendale e apprendimento continuo
Il lifelong learning aiuta a raggiungere l’obiettivo di rispondere in modo agile ed efficace alle esigenze che emergono nel contesto di mercato volatile e abbracciare senza timore i cambiamenti, cogliendo le opportunità che si presentano nel corso della vita a livello professionale, ma anche personale e sociale.
Nelle organizzazioni aziendali, può accadere che la formazione venga vista (e vissuta) come un’attività formale e quindi che l’apprendimento venga percepito come qualcosa che può avvenire esclusivamente in un percorso di training.
Fare in modo che i collaboratori colgano ogni occasione di apprendimento e si sentano sempre motivati a uscire dalla propria zona di comfort aiuta ad aumentare l’efficacia dei loro comportamenti e puntare a un miglioramento continuo.
Si tratta di un meccanismo fondamentale anche per raggiungere l’empowerment organizzativo.
Perché è necessario continuare a imparare nel contesto della trasformazione digitale?
Incoraggiando le persone a sviluppare le proprie competenze o a impararne di nuove, l’intera azienda sarà più agile nell’adattarsi alle trasformazioni e a rispondere alle esigenze dei clienti e del mercato.
Oltre alle competenze tecniche, necessarie per padroneggiare le nuove tecnologie e usare gli strumenti digitali con naturalezza, quelle su cui puntano oggi le società di formazione orientate al supporto del lifelong learning sono le soft skill.
Vediamo alcuni esempi
Lo sviluppo della leadership è fondamentale per i manager che si trovano a gestire un gruppo di lavoro e imparare a farlo con efficacia, anche da remoto, è ancora più indispensabile oggi, in contesti liquidi come lo smart working.
Le tecniche di vendita efficaci sono un altro argomento piuttosto richiesto nei percorsi di formazione aziendale.
Anche in questo caso, l’accelerazione sul lavoro smart dei primi mesi del 2020 ha richiesto un riadattamento della proposta formativa, spostandola online, e un aggiornamento dei temi - che riguardano più la vendita telefonica e il social selling.
Sempre rimanendo nell’ambito dello smart working, anche i collaboratori possono avere bisogno di supporto, per migliorare la loro capacità di mantenere la concentrazione, lavorando per obiettivi e definendo le giuste priorità.
Inoltre, per evitare le conseguenze dell’isolamento, può essere utile organizzare degli eventi virtuali con i colleghi, mantenendo l’abitudine avviata con le pillole formative – pur in modalità virtual meeting – per incoraggiare la socialità.
Migliorare la collaborazione tra persone appartenenti allo stesso gruppo di lavoro (o tra diversi dipartimenti) può essere un altro degli obiettivi dei percorsi di training aziendale ed è un passaggio fondamentale per diffondere benessere a livello organizzativo, aumentando così la motivazione, la soddisfazione e la retention dei dipendenti.
Ognuna di queste attività di training può contribuire a preparare i collaboratori ad affrontare con fiducia il cambiamento e adottare il lifelong learning come stile di vita, oltre che come atteggiamento professionale.
Le best practice per sviluppare la growth mindset
Come abbiamo visto, in un contesto in costante trasformazione come quello in cui viviamo, è fondamentale che le persone continuino a imparare, per mantenere aggiornate e rilevanti le competenze.
In questo articolo di McKinsey & Co. viene proposto uno schema con i sette elementi alla base dell’apprendimento continuo, sviluppato dal Professor Nick Van Dam - Chief Learning Officier proprio della società di consulenza internazionale.
Ecco una nostra interpretazione dei 7 principi:
Analizziamo nel dettaglio i sette principi, delle vere e proprie best practice per l'efficacia dell'apprendimento continuo.
1. Sviluppare una mentalità di crescita
Sono diversi gli studi che dimostrano come non sia l’intelletto a costituire l’esperienza in un ambito, bensì la pratica e l’impegno.
Anche la stessa intelligenza non è innata e può essere sviluppata man mano che impariamo qualcosa nel corso della nostra vita. Di fatto, il cervello è un muscolo che si rafforza con l’esercizio: l’apprendimento può creare nuove connessioni neurali a ogni età.
Le persone che possiedono una mentalità di crescita (growth mindset) non hanno una piena consapevolezza del proprio potenziale, proprio perché credono che tutto sia realizzabile, con passione e allenamento.
Scopri in questo articolo come la mentalità di crescita sia una condizione fondamentale anche nell’affrontare con entusiasmo i cambiamenti, visti come un’opportunità preziosa di apprendimento.
Le aziende possono incoraggiare le proprie persone ad accogliere le sfide e sviluppare nuove competenze assegnando progetti differenti rispetto al loro percorso abituale.
2. Diversificare esperienze e competenze
Un tempo, un professionista esperto consolidava le proprie competenze restando all’interno di uno stesso ambito. Erano rare le situazioni in cui si sceglieva di cambiare del tutto il percorso lavorativo.
Oggi non è più così, per due ragioni.
La prima è che l’aspettativa di vita è aumentata, così come gli anni in cui una persona resta nel mondo del lavoro. La seconda ragione è che le professioni variano con una velocità tale da rendere davvero complicato prevedere quali saranno le competenze essenziali, anche solo tra dieci anni.
L’apprendimento continuo è quindi richiesto per diversificare le esperienze e sviluppare competenze approfondite in ambiti diversi.
Il supporto che può arrivare dalle organizzazioni riguarda l’offerta di progetti di formazione aziendale, magari concentrati sullo sviluppo delle soft skill, per incoraggiare la mentalità di crescita.
3. Abbandonare la zona di comfort
In questo articolo di Harvard Business Review, si legge come l’apprendimento possa avvenire solo quando lasciamo la nostra zona di comfort.
Lavorando a un progetto nel quale non ci sentiamo del tutto a nostro agio, entriamo in quella che viene definita learning zone, dove acquisiamo nuove conoscenze e alleniamo le competenze.
In questo caso, l’attenzione dell’organizzazione deve essere orientata a trovare un giusto equilibrio tra un contesto stimolante – capace di generare stress positivo – e uno troppo sfidante, che invece causa un innalzamento dei livelli di ansia e stress negativo.
Per approfondire le differenze tra i due tipi di stress, ti consigliamo di leggere questa pagina.
4. Crearsi un brand personale
A livello professionale, il marchio è l’espressione dei nostri obiettivi o dell'immagine che offriamo di noi stessi agli altri.
Il brand personale comunica i valori e offre ai lifelong learner la possibilità di esprimere le proprie unicità, ricevendo dall’organizzazione opportunità di crescita, non solo professionale.
Proprio come nel caso di quello aziendale, il marchio personale dovrebbe essere dinamico, evolvendosi nel tempo: l’apprendimento continuo consente di avere una maggiore consapevolezza rispetto alle competenze acquisite e a quelle che si desidera sviluppare.
5. Definire un percorso di crescita
Il "posto fisso" è ormai un mito del mercato del lavoro passato: per essere competitivi in un contesto così volatile, è necessario definire gli obiettivi formativi, analizzare i progressi e i risultati.
Il supporto di un coach può contribuire a mantenere elevato il livello di motivazione e assumere un punto di vista diverso dal nostro.
Il percorso di crescita non deve essere limitato a quello previsto all’interno dell’azienda; può prevedere anche un impegno extra-lavorativo e un investimento personale.
6. Trovare il proprio ikigai
Se pensiamo a quante ore della nostra esistenza stiamo dedicando – e continueremo a dedicare – al lavoro, viene naturale desiderare di fare ciò che ci piace.
Anche se non è sempre possibile, l’obiettivo dovrebbe essere la ricerca del cosiddetto ikigai.
Che cosa significa?
Ikigai un’espressione giapponese che potrebbe essere tradotta come ragion d’essere e abbraccia ogni aspetto della nostra esistenza, non solo quello lavorativo.
Trovare questo punto d’incontro aiuta a essere più soddisfatti di noi stessi e a dare un significato alla vita.
In ambito professionale, l’ikigai è connesso alla motivazione che può essere classificata in tre livelli:
- economica – il lavoro è un mezzo per ottenere risorse finanziarie per fare altro (ad esempio acquistare una casa)
- legata al successo – il lavoro è un mezzo per crescere a livello professionale, raggiungendo obiettivi anche personali (ad esempio scrivere un libro in qualità di esperti di una materia)
- intrinseca nel lavoro stesso – il lavoro è una vocazione e lo svolgiamo perché ci teniamo
La responsabilità delle aziende nel fornire un contesto solido al significato del lavoro è ampia, ma le persone possono lavorare sulla creazione della propria vocazione.
7. Mantenersi vitali
La capacità di mantenersi vitali è legata a doppio filo allo sviluppo personale attraverso l’apprendimento continuo, ma anche alla salute e al benessere.
Un’attenzione particolare andrebbe quindi dedicata a:
- qualità del sonno
- alimentazione equilibrata
- esercizio fisico
- pratiche di rilassamento, meditazione o yoga
Dal punto di vista delle aziende, sono diversi i fattori che influenzano il benessere organizzativo. Puoi trovare un approfondimento a questo link.
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- liberare il potenziale personale e professionale
- sfruttare le proprie attitudini e talenti per raggiungere gli obiettivi professionali
- gestire le pressioni quotidiane e aumentare il benessere personale
- affrontare con fiducia i cambiamenti personali e professionali
- lavorare con piena soddisfazione e felicità
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