Le aziende sono alla continua ricerca di strumenti di lavoro, strutture organizzative e sistemi in grado di incrementare la produttività, migliorare le performance e aumentare il fatturato.
Di fatto, gli elementi che incidono maggiormente sull’attività, a prescindere dal settore, sono le risorse umane che contribuiscono ogni giorno al raggiungimento di obiettivi nel breve e lungo periodo.
In questo articolo analizzeremo quindi:
- Come misurare la produttività del personale
- Come alimentare la motivazione dei collaboratori
L’impatto positivo della motivazione sulle performance aziendali
Il motivo per cui le persone sono l’elemento centrale di ogni attività è da ricercare nel loro praticamente illimitato potenziale: se l’azienda è in grado di farlo esprimere al massimo, ha a disposizione un enorme contributo al raggiungimento degli obiettivi di business.
Immaginando di unire le competenze dei diversi membri del team di e, ancora, sommare tutti i gruppi di lavoro, è facile comprendere la potenzialità rispetto alle performance generali.
Come misurare la produttività: dati quantitativi e qualitativi
Come abbiamo visto nell'articolo relativo ai colloqui di feedback, nella valutazione delle performance occorre prestare particolare attenzione per non rischiare di compromettere la motivazione del collaboratore e il suo rapporto con il manager.
È necessario, tuttavia, per potere fornire un riscontro rispetto all'attività svolta, che questa sia misurata dal punto di vista quantitativo e qualitativo.
L’analisi quantitativa viene svolta con il supporto di dati statistici e strumenti di calcolo. Una performance positiva è solitamente quella che raggiunge una percentuale pari o maggiore all'obiettivo definito. Si tratta di una valutazione solitamente obiettiva, proprio perché basata su elementi oggettivi.
Quella qualitativa si può eseguire attraverso le testimonianze di clienti, colleghi e responsabili diretti del collaboratore e, proprio per la natura soggettiva di tali opinioni, deve essere svolta con particolare cura.
In quest’ottica, è la forza della cultura aziendale a determinare la volontà di ognuno di dare il massimo per raggiungere un traguardo comune.
I manager considerano con molta attenzione l’impatto delle proprie risorse sulla produttività e se questa ha dei livelli preoccupanti la causa viene subito ricercata nella mancanza di motivazione.
È indubbio che le persone motivate siano anche più produttive, ma come si alimenta questo fattore così indispensabile?
Prima di rispondere proviamo a distinguere due tipologie diverse di motivazione.
- Estrinseca: quella su cui lavora la maggior parte delle organizzazioni per incrementare le performance e comprende uno schema di compensazione e benefit capace di attrarre talenti e trattenerli;
- Intrinseca: basata sul favorire l’efficacia personale e l’espressione del potenziale di ciascun collaboratore attraverso un sistema di avanzamento di carriera, formazione continua e riconoscimento degli sforzi.
Le motivazioni meno legate all'aspetto monetario sono anche quelle più connesse alla soddisfazione e all'interesse che il collaboratore prova nei confronti di ciò che fa e per questa ragione può accadere che nel contesto attuale qualcuno decida di cambiare azienda alla ricerca di un maggiore benessere lavorativo, più che di una migliore retribuzione.
Ovviamente non è pensabile che ci si basi esclusivamente su motivazioni intrinseche e, come spesso accade, è consigliabile prevedere un mix equilibrato fra benefit tangibili e non materiali, come la soddisfazione e la motivazione.
Alcuni esempi concreti per mantenere alto il livello di motivazione intrinseca?
Eccoli di seguito:
- riconoscere e apprezzare i traguardi raggiunti dal collaboratore, sia a voce, magari in presenza di altri colleghi e manager, sia in forma scritta;
- ringraziare spesso e complimentarsi per il lavoro svolto;
- assegnare maggiori responsabilità, ad esempio il coordinamento di un piccolo gruppo di lavoro per progetti specifici;
- offrire opportunità di sviluppo delle competenze personali, attraverso programmi di formazione;
- fornire feedback costante rispetto al raggiungimento degli obiettivi.
Queste sono alcune pratiche legate alla motivazione e capaci di incidere sulla produttività, ma i vantaggi non finiscono qui:
- morale più alto
- riduzione dello stress
- minore assenteismo
- livelli di retention maggiori
Anche in situazioni di riorganizzazione aziendale, dunque, occorre prestare particolare attenzione ai costi che si intendono tagliare o ridurre, per non rischiare di vedere drasticamente diminuire anche motivazione, soddisfazione e produttività del team di lavoro.
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