Empowerment, nella sua declinazione individuale e organizzativa, è un’espressione piuttosto ricorrente nel linguaggio aziendale moderno. Tuttavia, come per tutti i termini trendy rischia di essere abusato, finendo col non portare concretamente alcun valore aggiunto alla dimensione professionale quotidiana. Dopo circa 25 anni di studi, ricerche e pratica in differenti contesti organizzativi, in questo articolo proveremo a sintetizzare e a fare chiarezza sul significato di empowerment organizzativo, individuale e offriremo alcuni consigli per i leader che vogliono trasformare il loro in un gruppo di lavoro empowered.
Qual è il significato di empowerment organizzativo?
La traduzione in un’unica parola in lingua italiana di empowerment è praticamente impossibile a causa della ricchezza di significato del termine.
Una possibile definizione di empowerment orgnizzativo che offriamo è:
“un processo capace di liberare il potenziale personale e professionale per raggiungere con piena soddisfazione obiettivi rilevanti per sé stessi e per l’organizzazione.”
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Collegamenti rapidi:
- perché l'empowerment è importante nelle organizzazioni
- vantaggi di un’organizzazione empowered
- reciprocità tra empowerment individuale & organizzativo
- passaggi necessari alla creazione di un gruppo di lavoro empowered
- clima aziendale e pratiche di empowerment
- come sviluppare una cultura organizzativa empowered
Perché l'empowerment è importante nelle organizzazioni
L’importanza dell'empowerment si deve all'esigenza di rendere le aziende sempre più competitive, offrendo ai collaboratori la piena responsabilità di esprimere al massimo il proprio potenziale, realizzandosi professionalmente e nel contempo generando valore per l’organizzazione per cui lavorano.
Il termine “empowerment” è stato usato a partire dagli anni Sessanta negli ambiti più disparati, dalla politica, alla medicina, alla psicoterapia. Solo negli anni Ottanta il concetto è stato poi rielaborato per entrare a far parte degli studi manageriali e organizzativi più specificamente legati al settore HR.
L’empowerment può essere osservato nella misura in cui le persone che lavorano in un’organizzazione adottano comportamenti nuovi e più efficaci, con un aumento di consapevolezza circa i propri talenti e una conseguente capacità generale dell’azienda di centrare gli obiettivi.
I vantaggi di un’organizzazione empowered
Quando il manager è in grado di creare le condizioni per cui nei componenti del gruppo di lavoro si sviluppano maggiore responsabilità e motivazione, i collaboratori prendono l’iniziativa, migliorano la loro capacità decisionale e contribuiscono a fornire ai colleghi, ai clienti e agli altri interlocutori un servizio ottimizzato.
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Alla base del processo di empowerment ci dovrebbe essere la fiducia reciproca tra il manager e il suo gruppo, senza timore di perdere autorevolezza, ma anzi incoraggiando lo sviluppo dei leader del futuro.
Riassumendo, ecco alcuni benefici dell’empowerment:
- collaboratori fidelizzati e motivati
- attenzione alle procedure e rispetto delle best practice
- incremento della produttività
- maggiore qualità dei risultati delle attività
- comunicazione interna ottimizzata
- benessere organizzativo
- maggiori opportunità di sviluppo personale
- apertura al cambiamento
- calo del turnover
- efficienza operativa
- capacità di attrarre nuovi talenti
- retention dei clienti
Un’organizzazione empowered è vantaggiosa per i collaboratori che ne fanno parte, perché offre loro le competenze, la capacità, le opportunità e la motivazione per raggiungere gli obiettivi; di conseguenza, ne beneficiano anche i manager che contribuiscono con soddisfazione al successo dell’intera azienda.
Empowerment individuale & organizzativo: la reciprocità
Quando il modello di empowerment si concentra sul duplice contesto individuale e organizzativo, si ottiene un doppio vantaggio.
I singoli collaboratori crescono, sviluppando le proprie competenze e realizzando risultati importanti che li gratificano e contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi aziendali e al benessere organizzativo del quale beneficeranno a loro volta.
Allo stesso tempo, l’impresa deve fare la sua parte e offrire all'individuo le migliori condizioni per esprimere il potenziale e potere raggiungere i suoi traguardi.
È proprio questo legame di responsabilità reciproche che rafforza i livelli di impegno da entrambe le parti e garantisce una gestione del cambiamento sostenibile e di successo nel lungo periodo.
I passaggi necessari alla creazione di un gruppo di lavoro empowered
Per fare in modo che si passi da un modello organizzativo in cui il leader prende tutte le decisioni a uno in cui ogni collaboratore è in grado di farlo in autonomia, si può procedere per gradi.
All’inizio del processo di empowerment, il manager continua a prendere le decisioni, ma lo fa dopo avere ascoltato i suggerimenti e analizzato le informazioni fornite dai componenti del suo gruppo di lavoro.
In una fase intermedia, le sfide da superare e le attività da intraprendere per raggiungere gli obiettivi sono discusse dai collaboratori, insieme al leader che ha comunque l’ultima parola sulle decisioni da prendere. I collaboratori notano di avere un’influenza sulle scelte del management e si sentono incoraggiati nel pensiero creativo e nelle innovazioni da proporre.
Infine, viene introdotto lo strumento di delega e il gruppo di lavoro è totalmente autonomo nelle decisioni che riguardano iniziative e attività da intraprendere per raggiungere gli obiettivi. Il team, in questo modo, si dirige da solo e ognuno si assume la responsabilità rispetto al proprio operato.
Questo livello di autonomia è essenziale in contesti liquidi, come la modalità smart working e le organizzazioni agili.
Clima aziendale e pratiche di empowerment organizzativo
Con un approccio individuale di self-empowering, lo sviluppo del singolo, e di conseguenza dell’organizzazione, è fondato sulla creazione di un clima aziendale che valorizzi i collaboratori, ne sostenga la crescita e lo sviluppo di autostima e senso di responsabilità.
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In questa pratica è presente il concetto di self leadership, dove il collaboratore è stimolato all'espressione delle sue potenzialità e allo sviluppo di nuove competenze che entreranno a fare parte del know-how dell’azienda.
Anche in contesti di cambiamenti organizzativi frequenti, infatti, l’attenzione alla valorizzazione del talento diventa strategica, perché accresce i livelli di retention e di motivazione del personale.
L’empowerment organizzativo nelle aziende può declinarsi in almeno 2 pratiche.
1. Sviluppo della leadership empowering, dove il leader è anche un coach capace di stimolare la crescita personale del proprio team, accrescendone fiducia, spirito di iniziativa e responsabilità. Il leader in questione deve possedere un’elevata intelligenza emotiva e sociale, unita a buone competenze relazionali.
2. Creazione di gruppi di lavoro empowered: team autonomi all'interno dei quali i singoli aumentano il loro livello di interdipendenza e di responsabilità. Il leader, in questi team, ha un ruolo più di facilitatore che di guida e di direzione, supportando il gruppo nella piena espressione del proprio potenziale.
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Come sviluppare una cultura organizzativa empowered
Il processo di empowerment è fortemente finalizzato allo sviluppo delle persone, all'innovazione dei metodi di gestione dei temi, alla creazione di una nuova cultura organizzativa, con il risultato finale di contribuire a generare un reale vantaggio competitivo per l’azienda.
Lo sviluppo di una cultura aziendale empowered e empowering richiede tempo e costanza nelle attività che includono:
- la valorizzazione del contributo dei collaboratori
- l’aumento dei livelli di responsabilità individuale
- lo sviluppo dello strumento di delega
- l’opportunità di lavorare in autonomia ai progetti
- la libertà di iniziativa
- la diffusione di una cultura basata sulla collaborazione reciproca
- la proposta di un percorso formativo continuo
- il feedback costante tra manager e membri del gruppo di lavoro
- la gratificazione e il riconoscimento dei successi
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