Come implementare l'empowerment organizzativo

Pubblicato da: Salvatore Errante aggiornato il 29 settembre 2023
Salvatore Errante
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empowerment organizzativo_00-BlogEmpowerment, nella sua declinazione individuale e organizzativa, è un’espressione piuttosto ricorrente nel linguaggio aziendale moderno. Tuttavia, come per tutti i termini trendy rischia di essere abusato, finendo col non portare concretamente alcun valore aggiunto alla dimensione professionale quotidiana. Dopo circa 25 anni di studi, ricerche e pratica in differenti contesti organizzativi, in questo articolo proveremo a sintetizzare e a fare chiarezza sul significato di empowerment organizzativo, individuale e offriremo alcuni consigli per i leader che vogliono trasformare il loro in un gruppo di lavoro empowered.

Qual è il significato di empowerment organizzativo?

La traduzione in un’unica parola in lingua italiana di empowerment è praticamente impossibile a causa della ricchezza di significato del termine.

Una possibile definizione di empowerment orgnizzativo che offriamo è:

“un processo capace di liberare il potenziale personale e professionale per raggiungere con piena soddisfazione obiettivi rilevanti per sé stessi e per l’organizzazione.”

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Perché l'empowerment è importante nelle organizzazioni

L’importanza dell'empowerment si deve all'esigenza di rendere le aziende sempre più competitive, offrendo ai collaboratori la piena responsabilità di esprimere al massimo il proprio potenziale, realizzandosi professionalmente e nel contempo generando valore per l’organizzazione per cui lavorano.

Il termine “empowerment” è stato usato a partire dagli anni Sessanta negli ambiti più disparati, dalla politica, alla medicina, alla psicoterapia. Solo negli anni Ottanta il concetto è stato poi rielaborato per entrare a far parte degli studi manageriali e organizzativi più specificamente legati al settore HR.

L’empowerment può essere osservato nella misura in cui le persone che lavorano in un’organizzazione adottano comportamenti nuovi e più efficaci, con un aumento di consapevolezza circa i propri talenti e una conseguente capacità generale dell’azienda di centrare gli obiettivi.

I vantaggi di un’organizzazione empowered

Quando il manager è in grado di creare le condizioni per cui nei componenti del gruppo di lavoro si sviluppano maggiore responsabilità e motivazione, i collaboratori prendono l’iniziativa, migliorano la loro capacità decisionale e contribuiscono a fornire ai colleghi, ai clienti e agli altri interlocutori un servizio ottimizzato.

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Alla base del processo di empowerment ci dovrebbe essere la fiducia reciproca tra il manager e il suo gruppo, senza timore di perdere autorevolezza, ma anzi incoraggiando lo sviluppo dei leader del futuro.

Riassumendo, ecco alcuni benefici dell’empowerment:
  • collaboratori fidelizzati e motivati
  • attenzione alle procedure e rispetto delle best practice
  • incremento della produttività
  • maggiore qualità dei risultati delle attività
  • comunicazione interna ottimizzata
  • benessere organizzativo
  • maggiori opportunità di sviluppo personale
  • apertura al cambiamento
  • calo del turnover
  • efficienza operativa
  • capacità di attrarre nuovi talenti
  • retention dei clienti

Un’organizzazione empowered è vantaggiosa per i collaboratori che ne fanno parte, perché offre loro le competenze, la capacità, le opportunità e la motivazione per raggiungere gli obiettivi; di conseguenza, ne beneficiano anche i manager che contribuiscono con soddisfazione al successo dell’intera azienda.

Empowerment individuale & organizzativo: la reciprocità

Quando il modello di empowerment si concentra sul duplice contesto individuale e organizzativo, si ottiene un doppio vantaggio.

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I singoli collaboratori crescono, sviluppando le proprie competenze e realizzando risultati importanti che li gratificano e contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi aziendali e al benessere organizzativo del quale beneficeranno a loro volta. 

Allo stesso tempo, l’impresa deve fare la sua parte e offrire all'individuo le migliori condizioni per esprimere il potenziale e potere raggiungere i suoi traguardi.

È proprio questo legame di responsabilità reciproche che rafforza i livelli di impegno da entrambe le parti e garantisce  una gestione del cambiamento sostenibile e di successo nel lungo periodo.

I passaggi necessari alla creazione di un gruppo di lavoro empowered

Per fare in modo che si passi da un modello organizzativo in cui il leader prende tutte le decisioni a uno in cui ogni collaboratore è in grado di farlo in autonomia, si può procedere per gradi.

All’inizio del processo di empowerment, il manager continua a prendere le decisioni, ma lo fa dopo avere ascoltato i suggerimenti e analizzato le informazioni fornite dai componenti del suo gruppo di lavoro.

In una fase intermedia, le sfide da superare e le attività da intraprendere per raggiungere gli obiettivi sono discusse dai collaboratori, insieme al leader che ha comunque l’ultima parola sulle decisioni da prendere. I collaboratori notano di avere un’influenza sulle scelte del management e si sentono incoraggiati nel pensiero creativo e nelle innovazioni da proporre.

Infine, viene introdotto lo strumento di delega e il gruppo di lavoro è totalmente autonomo nelle decisioni che riguardano iniziative e attività da intraprendere per raggiungere gli obiettivi. Il team, in questo modo, si dirige da solo e ognuno si assume la responsabilità rispetto al proprio operato.

Questo livello di autonomia è essenziale in contesti liquidi, come la modalità smart working e le organizzazioni agili.

Clima aziendale e pratiche di empowerment organizzativo

Con un approccio individuale di self-empowering, lo sviluppo del singolo, e di conseguenza dell’organizzazione, è fondato sulla creazione di un clima aziendale che valorizzi i collaboratori, ne sostenga la crescita e lo sviluppo di autostima e senso di responsabilità.

 

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In questa pratica è presente il concetto di self leadership, dove il collaboratore è stimolato all'espressione delle sue potenzialità e allo sviluppo di nuove competenze che entreranno a fare parte del know-how dell’azienda.

empowerment organizzativo

Anche in contesti di cambiamenti organizzativi frequenti, infatti, l’attenzione alla valorizzazione del talento diventa strategica, perché accresce i livelli di retention e di motivazione del personale.

L’empowerment organizzativo nelle aziende può declinarsi in almeno 2 pratiche.

1. Sviluppo della leadership empowering, dove il leader è anche un coach capace di stimolare la crescita personale del proprio team, accrescendone fiducia, spirito di iniziativa e responsabilità. Il leader in questione deve possedere un’elevata intelligenza emotiva e sociale, unita a buone competenze relazionali.

2. Creazione di gruppi di lavoro empowered: team autonomi all'interno dei quali i singoli aumentano il loro livello di interdipendenza e di responsabilità. Il leader, in questi team, ha un ruolo più di facilitatore che di guida e di direzione, supportando il gruppo nella piena espressione del proprio potenziale.


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Come sviluppare una cultura organizzativa empowered

Il processo di empowerment è fortemente finalizzato allo sviluppo delle persone, all'innovazione dei metodi di gestione dei temi, alla creazione di una nuova cultura organizzativacon il risultato finale di contribuire a generare un reale vantaggio competitivo per l’azienda.

Lo sviluppo di una cultura aziendale empowered e empowering richiede tempo e costanza nelle attività che includono:

  • la valorizzazione del contributo dei collaboratori
  • l’aumento dei livelli di responsabilità individuale
  • lo sviluppo dello strumento di delega
  • l’opportunità di lavorare in autonomia ai progetti
  • la libertà di iniziativa
  • la diffusione di una cultura basata sulla collaborazione reciproca
  • la proposta di un percorso formativo continuo
  • il feedback costante tra manager e membri del gruppo di lavoro
  • la gratificazione e il riconoscimento dei successi

 


 

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Argomenti: efficacia professionale, benessere organizzativo, cultura aziendale, empowerment organizzativo