Consigli di gestione del cambiamento organizzativo per le aziende

Pubblicato da: Domenico Malara aggiornato il 18 luglio 2022
Domenico Malara
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gestione del cambiamento organizzativo

La stampa online e cartacea non manca di ricordarci l’importanza e l’attualità del tema del change management. Mai come oggi, infatti, per potere realizzare quelle rivoluzioni richieste dal mercato e dai consumatori, in qualsiasi settore, è necessario per le aziende essere agili e pronte a cambiare:

  • strategia
  • visione
  • organizzazione
  • strumenti di lavoro
  • attività

Per questa ragione, la gestione del cambiamento organizzativo è diventata una competenza fondamentale per i manager aziendali e non solo per loro.

Perché la gestione del cambiamento organizzativo è parte integrante del ruolo del manager?

Pensandoci bene, se l’obiettivo di un reparto commerciale è incrementare le vendite, il Direttore Sales dovrà essere in grado di incoraggiare una forma di cambiamento.

Allo stesso modo, quando un Responsabile HR deve implementare una nuova policy per le trasferte aziendali, ad esempio, non si tratta forse di change management?

Se per tornare a essere competitivi sul mercato occorre un nuovo modello di business, ecco di nuovo la necessità di applicare un cambiamento.

Potremmo andare avanti con altri casi, come la riduzione dei costi, l’incremento della produzione o lo sviluppo di nuovi prodotti.

Ogni obiettivo aziendale può implicare il bisogno di cambiare!

 

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Un ruolo manageriale comprende la capacità di individuare e definire quali siano le modifiche da portare avanti per raggiungere risultati, persino quando l’obiettivo è mantenere una certa stabilità all'interno dell’organizzazione, occorre comunque trovare dei piccoli aggiustamenti che riducano i rischi e le variabili.

In questo caso, lo scopo delle attività sarà il contenimento dei costi e la retention dei dipendenti per evitare l’eccessivo turnover che è la prima causa di instabilità.

 

Quali sono le difficoltà nella gestione del cambiamento organizzativo?

 

Oltre ai manager, il cambiamento riguarda tutti i livelli aziendali, perché una volta definite le attività per raggiungere gli obiettivi, chiunque può applicare una filosofia di miglioramento costante alla routine lavorativa quotidiana.

In quest’ottica di apprendimento continuo, l’intera organizzazione dovrebbe diventare un ingranaggio in moto perpetuo, con il cambiamento che dunque non è solo una fase singola, ma è parte della vita di ogni giorno.

gestione del cambiamento organizzativo

La difficoltà delle aziende risiede proprio in questa sfida: riuscire a rendere il cambiamento una costante, un’abitudine che contribuisca a migliorare rapidamente ogni aspetto del lavoro.

Per superare l’ostacolo e uscire dall'impasse, molte imprese scelgono di affidare la gestione del cambiamento organizzativo a una figura dedicata, creando però una dicotomia che non giova alla diffusione della nuova cultura aziendale.

A questo punto, sia i manager che i collaboratori percepiscono il cambiamento come un evento straordinario che va gestito usando tecniche e competenze speciali. È così che nelle persone aumenta la paura del cambiamento.

È di una nuova mentalità che hanno bisogno le organizzazioni di oggi, i leader dovrebbero diffondere a tutto il team l’idea del cambiamento come una costante e la sua gestione come parte integrante delle proprie attività, attraverso

  • la definizione di obiettivi sfidanti
  • le strategie e i processi per raggiungerli
  • lo sviluppo delle strategie
  • il follow-up per imparare dall’esperienza

  

In che modo si diffonde questa nuova mentalità?

 

La definizione degli obiettivi aziendali (mensili, di quarter o annuali) è un ottimo punto di partenza, perché aiuta a concentrare gli sforzi sui piccoli cambiamenti necessari a raggiungerli anziché su un progetto di change management a se stante.

È difficile infatti che un obiettivo così vasto e ampio possa essere centrato, al contrario, i piccoli passi possono essere compiuti in pochi mesi.

Trattandosi di progetti relativamente brevi, è anche più semplice monitorare i progressi e fare esperimenti per migliorare costantemente le performance.

Un aspetto molto critico delle trasformazioni aziendali è la difficoltà di trovare e trattenere i manager capaci di implementare non solo il cambiamento, ma anche il progresso continuo.

Gary Kaplan, Presidente di XL Insurance del gruppo Catlin’s North American Construction sostiene infatti che “change management is management, and management is change management” ovvero che non esista alcuna separazione tra un ruolo manageriale e quello di gestione del cambiamento (Fonte: Harvard Business Review). 

gestione del cambiamento organizzativo manager

Tutti i vertici e i loro rispettivi dipartimenti dovrebbero sviluppare le proprie competenze e capacità di gestire e applicare i cambiamenti.

Il primo passo, per le aziende, potrebbe essere l’organizzazione di corsi che puntino proprio al miglioramento di quelle skill, per fare in modo che tutti i collaboratori comprendano l’importanza di ogni attività e gesto quotidiano nel raggiungimento degli obiettivi di business.

Il supporto di un formatore specializzato nell'apprendimento delle soft skill può risultare fondamentale, soprattutto per delineare l’abitudine di condividere, tra manager e dipendenti, obiettivi, traguardi e necessità.



 

In conclusione, la formazione è senza dubbio l’investimento più importante che un'azienda possa fare nei confronti delle proprie risorse, ma per garantire risultati e ROI positivo occorrono alcuni elementi fondamentali, tra cui: 

  • la fiducia nel progetto
  • la condivisione degli obiettivi
  • la scelta di professionisti di metodo, prima che di nozioni

Enjoy è il percorso formativo studiato per allenare le persone a vivere con successo il cambiamento.

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Argomenti: change management, paura del cambiamento, benessere organizzativo