La digitalizzazione e la rapida evoluzione tecnologica stanno modificando il nostro modo di vivere e lavorare. Se solo pensiamo a una giornata-tipo di dieci anni fa, sono diverse le abitudini e le attività che sono diventate superflue; in alcuni casi, anche alcune competenze tecniche non sono più indispensabili. Ma se le professioni e gli ambienti di lavoro sono cambiati, ci sono soft skill che continuano ad avere un grande valore per le organizzazioni. Continua a leggere questo articolo per conoscere le competenze da allenare con un progetto di formazione aziendale e preparare il gruppo di lavoro alle sfide future.
L’importanza della formazione aziendale per sviluppare una mentalità di crescita
I cambiamenti tecnologici hanno avuto un impatto su diversi aspetti della nostra vita professionale, a cominciare dal modo in cui comunichiamo con i colleghi – passando dal telefono alle email, dalle chat alle app di messaggistica istantanea, fino alle videoconferenze tanto popolari nella prima metà del 2020.
Le priorità a livello organizzativo sono diverse, perché spesso l’introduzione di nuovi strumenti implica anche un processo di trasformazione dei modelli e delle procedure ed è naturale che alcune delle novità che stiamo imparando a conoscere ora tra qualche anno potranno non servire più, mentre altre necessità dureranno più a lungo.
Lo sviluppo di una mentalità di crescita nei collaboratori diventa un elemento sempre più centrale negli obiettivi delle HR e dei manager, perché solo incoraggiando la volontà di apprendere continuamente si è in grado di superare la paura e cogliere tutte le opportunità che derivano dai cambiamenti.
Un progetto di formazione aziendale è efficace soprattutto quando, oltre al contenuto formativo vero e proprio, è in grado di generare fiducia nelle capacità individuali e di stimolare il desiderio di apprendere e crescere, migliorandosi continuamente.
Su quali competenze si dovrebbe concentrare la formazione aziendale?
Le trasformazioni epocali a cui stiamo assistendo potrebbero portare in futuro alla gestione da parte di robot, animati da intelligenza artificiale, di alcune attività fin qui in carico a persone reali, ma continueranno a esistere esigenze specifiche per le quali le competenze umane sono senza dubbio insostituibili. È proprio su queste soft skill che si dovrebbero concentrare le attenzioni dei manager e dei progetti di training aziendale.
Alcuni esempi?
La consapevolezza di sé è uno degli elementi indispensabili alle organizzazioni empowering; attraverso una conoscenza approfondita delle capacità individuali, dei valori, dei punti di forza e delle debolezze, infatti, si è in grado di riconoscere le specifiche esigenze formative e di aumentare la motivazione ad apprendere, mantenendo nel tempo i risultati raggiunti.
La comunicazione e la collaborazione sono altre competenze che continueranno a rappresentare un valore aggiunto nelle organizzazioni aziendali, per molti anni a venire.
L’efficacia di un progetto di training aziendale può essere supportata da una disponibilità all’apprendimento continuo, anche da parte dei manager, e da una mentalità aperta al cambiamento e alle opportunità che può generare.
La presenza di piani di formazione permanente in azienda è anche uno degli elementi capaci di attrarre i nuovi talenti in fase di recruiting, perché dimostra la volontà di sviluppare le competenze e creare dei percorsi di carriera che facciano leva sull’espressione del potenziale personale dei collaboratori.
Quando un leader incoraggia la disponibilità a imparare, infatti, nel collaboratore aumentano la soddisfazione rispetto al ruolo, che assume nuove sfumature ogni giorno, e la capacità di cogliere le sfide del mercato con entusiasmo e fiducia.
Nell’attivazione del lavoro agile, ad esempio, c’è una grande differenza tra la possibilità di lavorare da remoto e l’adozione di una cultura flessibile davvero efficace.
Perché gli obiettivi siano raggiunti con soddisfazione da parte del gruppo di lavoro, alla flessibilità di orari e luoghi deve corrispondere anche un’autonomia rispetto alle attività, che renda ciascun collaboratore responsabile e consolidi il legame di fiducia con il manager.
Tra le sfide dei leader di oggi, troviamo quindi anche la creazione di un ambiente di lavoro nel quale tutti sentano di potere esprimere al meglio il proprio potenziale e di trovare interessanti opportunità di crescita e di sviluppo delle competenze.
Una cultura organizzativa basata sul concetto di empowerment aiuta a consolidare la fiducia e la motivazione necessarie affinché ogni collaboratore riconosca di potere fare la propria parte e senta, da un lato, la responsabilità di portare a termine i compiti che gli sono stati assegnati; dall’altro, la soddisfazione di farlo in autonomia e di vedere riconosciuto l’impegno, attraverso il feedback costante del manager.
Anche per le nuove generazioni entrate da poco nel mondo del lavoro – per le quali si prevedono cambi di carriera più frequenti rispetto alle precedenti – le competenze comportamentali di cui abbiamo parlato nel corso dell’articolo continueranno a essere rilevanti per molto tempo.
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