Quali capacità relazionali è importante allenare?

Pubblicato da: Domenico Malara aggiornato il 22 luglio 2021
Domenico Malara
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capacità relazionaliLa gestione efficace dei rapporti interpersonali in azienda può avere un deciso impatto sul nostro percorso di carriera. Sviluppare le capacità relazionali non aiuta solo a migliorare la qualità delle collaborazioni, ma crea anche le condizioni per apprendere ogni giorno qualcosa di nuovo dai nostri colleghi.

Continua a leggere questo articolo per scoprire quali sono le competenze da allenare per raggiungere una maggiore efficacia professionale.

 

Cosa intendiamo con capacità relazionali?

 

Le capacità relazionali comprendono una serie di competenze comportamentali – dunque non tecniche, le cosiddette hard skill, bensì soft – necessarie a ognuno di noi per costruire dei rapporti interpersonali efficaci.

All’interno di un’organizzazione aziendale, sono qualità essenziali per diverse ragioni, perché aiutano a:

  • collaborare con i colleghi
  • rafforzare lo spirito di gruppo
  • comprendere le nostre esigenze e quelle degli interlocutori, clienti compresi
  • creare un clima lavorativo sano e motivante
  • incrementare la produttività

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Analizziamo ora nel dettaglio alcune specifiche capacità relazionali.

Consapevolezza di noi stessi

La consapevolezza di sé è la capacità di una persona di riconoscere le proprie emozioni e comprenderne le cause. Si tratta di una competenza che rientra nella sfera dell’intelligenza emotiva, insieme all’empatia e alla capacità di costruire relazioni.

Essere consapevoli delle nostre emozioni ci aiuta a comunicare in modo efficace i messaggi che vogliamo trasmettere, sia a parole, sia tramite il linguaggio non verbale. A questo aspetto dedichiamo un approfondimento nel prossimo paragrafo.

Comunicazione non verbale

Quella non verbale è una comunicazione spesso sottovalutata, ma che ha un impatto sulle relazioni con i nostri colleghi, manager, clienti e partner.

A seconda del contesto, i messaggi non verbali possono rafforzare i rapporti professionali, ma anche renderli meno efficaci.

Alcuni esempi di comunicazione non verbale? Gli sguardi, le espressioni del volto, la postura, i gesti delle mani e le strette di mano (quando sono possibili).

Empatia e comprensione degli altri

L’empatia è una componente essenziale della nostra capacità di costruire relazioni solide. Anche nei contesti aziendali, questa competenza – che ricordiamo costituisce l’intelligenza emotiva, insieme alla consapevolezza di sé – ci permette di agire tenendo sempre in considerazione le emozioni, i pensieri e i bisogni degli altri.

capacità relazionaliL’empatia è un elemento determinante anche nelle conversazioni di vendita: restando in ascolto e provando a metterci nei panni del nostro potenziale cliente, siamo in grado di impostare la successiva proposta in modo da rispondere alle effettive esigenze.

Ascolto attivo

A proposito di ascolto, la modalità attiva è un approccio efficace e applicabile a ogni conversazione, che consiste nel sentire davvero ciò che i nostri interlocutori hanno da dire, provando a imparare qualcosa da ognuno (anche su noi stessi).

Il vantaggio principale dell’ascolto attivo è l’opportunità di osservare una situazione da diversi punti di vista, grazie alla condivisione delle esperienze degli altri. Questa apertura mentale è un presupposto importante nell’apprendimento continuo e nella crescita personale.

Comunicazione efficace

La comunicazione è cruciale in ogni aspetto della nostra vita e dunque è una componente essenziale anche nelle relazioni professionali, perché determina la capacità di rispettare le scadenze e centrare gli obiettivi, migliorando di conseguenza i livelli di soddisfazione e benessere.

Al contrario, quando manca l’efficacia delle comunicazioni, il morale cala, mentre aumentano lo stress, i periodi di malattia e il turnover.

 

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Rispetto reciproco

Secondo quanto è emerso da un sondaggio condotto da SHRM - Society for Human Resource Management - il rispetto percepito dai dipendenti è uno dei fattori che contribuisce in misura maggiore alla soddisfazione rispetto al ruolo.

Ecco alcuni accorgimenti per orientare la collaborazione al rispetto reciproco:

  • dimostrare apprezzamento e gratitudine
  • essere cortesi nei confronti dei colleghi
  • ascoltare gli altri con attenzione
  • comprendere i punti di vista diversi dal nostro
  • evitare di prenderci tutto il merito del lavoro di squadra
  • riconoscere i meriti dei colleghi

Disponibilità al confronto

Lo strumento del feedback è indispensabile in un percorso di crescita personale e professionale. Tuttavia, è fondamentale distinguerlo dalla critica che invece ha più attinenza con il concetto di giudizio.

Pur comprendendo una componente di valutazione, il feedback aggiunge valore alla critica, grazie alla presenza di informazioni e suggerimenti per svolgere un’attività in modo più corretto o efficiente.

L’apertura a un riscontro - anche di tipo negativo - supporta il miglioramento continuo, oltre a dimostrare ai nostri interlocutori che teniamo alla loro opinione, che si tratti di colleghi, manager o clienti.

 


 

In conclusione, è bene ricordare l’importanza di un comportamento adeguato al contesto, alla cultura organizzativa e alle policy. L’adesione ai valori aziendali fa parte delle capacità relazionali, insieme alla puntualità, all’atteggiamento collaborativo e all’assunzione di responsabilità.

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Argomenti: formazione comportamentale, intelligenza emotiva, relazioni interpersonali, collaborazione in azienda