In un articolo pubblicato recentemente su la Repubblica Affari & Finanza, è emerso che il 37% delle imprese italiane dichiara di avere difficoltà a trovare candidati con le competenze necessarie ad affrontare le costanti trasformazioni del mercato.
Quale che sia il settore di appartenenza, il change management in azienda è una vera e propria skill che risulta vitale per superare le sfide dell’innovazione digitale e il complesso contesto economico sempre più globalizzato.
Nell'articolo seguente vedremo come la gestione del cambiamento sia una capacità che si può acquisire, grazie a un progetto di formazione aziendale.
Change management: una competenza trasversale
La capacità di gestire il cambiamento è strettamente collegata alle competenze digitali richieste dall'industria 4.0, ma non è limitata alle professioni tecniche e tecnologiche.
Se il change management è essenziale in ogni settore e ruolo, lo è in particolar modo nelle posizioni più avanzate, perché solo i leader capaci di farsi portavoce dell’innovazione sono in grado di portare le persone nel mercato del futuro.
Non si parla più esclusivamente di sviluppatori, informatici, esperti in cloud e automazione, ma di professionisti orientati al cambiamento e capaci quindi di amministrare, comunicare, produrre e vendere con maggiore efficacia. Secondo il Talent Shortage Survey realizzato da Manpower, come anticipato qualche riga più in alto, è il 37% dei datori di lavoro italiani a dirsi in difficoltà nel trovare candidati con le competenze adatte a ricoprire la posizione aperta.
Ricordando che il gap non riguarda solo le hard skill, ma anche quelle soft, l’unica via percorribile risulta essere una strategia corporate finalizzata alla crescita e allo sviluppo delle risorse che si concretizza in un progetto di formazione continua. Vediamo in che modo, nel prossimo paragrafo.
Il ruolo della formazione aziendale
L’attività in ambito HR delle imprese oggi dovrebbe essere orientata allo sviluppo delle competenze interne, sulle strategie di branding per rafforzare la capacità attrattiva e quindi ricoprire le posizioni vacanti con maggiore facilità e infine sulla crescita dei collaboratori che acquisiscono sempre più responsabilità, grazie ai leader che incarnano i valori aziendali e diffondono l’importanza della cultura del cambiamento.
Il titolo dell'articolo pubblicato il 10/09/2018 su la Repubblica Affari & Finanza
Come si supera la resistenza al cambiamento? Innanzitutto, è necessaria una consapevolezza dei propri talenti per poterli massimizzare e mettere a disposizione della crescita del business.
In quest’ottica, una formazione aziendale che operi sulle soft skill è essenziale a diffondere flessibilità e, ancora più importante, disponibilità ad imparare continuamente.
È qui che si trova il nodo centrale, non tanto nella difficoltà di individuare persone con un background specifico, quanto di formarle alla necessità di innovarsi costantemente.
Come si allena la capacità di apprendimento?
Innanzitutto, nel caso in cui l’impresa scelga di affidarsi alla formazione aziendale, è opportuno selezionare un partner che ricopra il ruolo di facilitatore, oltre che di trainer. La chiave sta nella capacità del formatore di agevolare il processo di apprendimento, grazie alla condivisione degli obiettivi con l’azienda. Il facilitatore è un professionista capace di creare le condizioni in cui i partecipanti sono disposti a imparare e sviluppare i propri talenti, accrescendo le competenze. Non si tratta, come nel caso delle hard skill, di un trasferimento di nozioni “scolastico” ma di un supporto all'individuazione dei punti di forza, delle eventuali debolezze, delle aree di miglioramento e del modo in cui l’apprendimento ogni situazione possa essere
Questa predisposizione è fondata sulla fiducia e sulla motivazione, elementi imprescindibili per il successo di un’attività formativa.
Per avviare e gestire un progetto di change management efficace, sono le persone a ricoprire un ruolo centrale. Per questo è fondamentale che le strategie non siano imposte dall'alto, ma comunicate e condivise con l’esempio quotidiano da parte dei team leader. Lo sviluppo interno delle competenze passa dalla individuazione dei talenti più disposti all'apprendimento e meno spaventati dal cambiamento.
Enjoy è il percorso formativo progettato per apprendere a raggiungere i propri obiettivi, saper gestire le pressioni quotidiane ed essere aperti alle sfide professionali, eliminando pregiudizi e barriere.
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