Il ruolo del business coach: trasformare le emozioni in alleate

Pubblicato da: Salvatore Errante aggiornato il 2 novembre 2020
Salvatore Errante
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business coachQuando un’azienda si rivolge a un coach, solitamente ha necessità di migliorare alcune competenze necessarie a raggiungere gli obiettivi e massimizzare i risultati. Uno degli aspetti su cui ci si concentra in modo particolare è quello della comunicazione efficace.

Perché l’attività di coaching sia davvero utile, è importante che il focus sia sulla consapevolezza delle nostre emozioni, per imparare a trasformarle da nemiche della performance a preziose alleate.

In questo articolo parleremo di:

  • Le emozioni in azienda: il ruolo del business coach
  • L’intelligenza emotiva nella vita professionale
  • Come si trasforma un’emozione negativa in qualcosa di utile al lavoro?

Le emozioni in azienda: il ruolo del business coach

Nelle interazioni con gli altri, abbiamo tutti la tendenza a dimenticare che, prima ancora che di logica e razionalità, siamo fatti e viviamo di emozioni.

Per questo spesso le comunicazioni non sono efficaci quanto vorremmo, perché ci rivolgiamo al lato razionale di chi invece ci ascolta con l’emotività.

Nelle relazioni professionali, a maggior ragione, le emozioni sono considerate quasi dei tabù, degli ostacoli alla performance, eppure le organizzazioni aziendali sono costituite da persone in relazione tra loro.

business coach emozioni in azienda

Che si tratti di ansia, paura, gioia, tristezza o felicità, la concezione tradizionale dell’azienda non ha considerato molto le emozioni, sperando forse di “rimuoverle dall’agenda”. Ma sappiamo benissimo che le emozioni non possono essere guidate dalla nostra volontà, motivo per il quale gli studi in ambito HR hanno iniziato a indagare non tanto il modo di evitare di avere emozioni o di manifestarle, bensì come imparare a gestirle al meglio.

Di conseguenza anche le aziende si sono dotate di partner fidati, come coach o società di formazione, che li supportino nella trasformazione delle emozioni in preziose alleate all’incremento della produttività.

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L’intelligenza emotiva nella vita professionale

Il concetto di Intelligenza Emotiva è stato introdotto dallo psicologo statunitense Daniel Goleman e identifica una tipologia specifica di intelligenza, legata all’uso corretto delle emozioni.

Gli studi psicologici sviluppati negli anni Novanta hanno portato alla definizione di Intelligenza Emotiva come la capacità di usare le emozioni con intelligenza: riconoscendole, prima, comprendendole, poi, e infine gestendole.

L’uso dell’intelligenza nella gestione delle emozioni, secondo Goleman, non solo è in grado di aiutarci ad affrontare meglio la vita personale, ma è un elemento determinante per il raggiungimento degli obiettivi e il successo professionale.

Proprio come possono ostacolare la nostra strada verso i risultati (l’ansia e la paura sono in grado di renderci immobili e incapaci di prendere una decisione), se gestite in modo corretto, le emozioni ci aiutano a comunicare meglio, ad aumentare la motivazione e a reagire meglio agli stimoli esterni.

business coach raggiungere obiettivi

Ecco perché i business coach che allenano l’abilità della gestione delle emozioni possono aiutare i collaboratori a essere artefici del loro stesso successo.

L’Intelligenza Emotiva si basa su 3 competenze che sono l’autoconsapevolezza, l’autocontrollo e l’empatia.

A dispetto di quanto abbiamo sempre creduto, l’emotività e la razionalità non sono in conflitto tra loro, anzi, usare in maniera intelligente le emozioni, oltre che possibile, è un modo efficace per migliorare il rapporto con se stessi e con le altre persone.

 

Come si trasforma un’emozione negativa

in qualcosa di utile al lavoro?

 

Il concetto di intelligenza emotiva può esserci utile nella vita lavorativa quotidiana e la bravura del business coach sta proprio nel riuscire a trovare una chiave di lettura che ci renda consapevoli di noi stessi per migliorare ogni giorno.

È sempre Goleman a suggerirci che l’intelligenza emotiva aiuta ad affrontare positivamente la complessità che ci circonda, grazie alla conoscenza e alla capacità di gestire le nostre risorse interiori, comprendendo contemporaneamente le emozioni altrui. Questa empatia ci permette di creare relazioni migliori con i colleghi, ad esempio, perché capiamo le loro esigenze e non li prevarichiamo pur di soddisfare le nostre.

Grazie a questa dote, oltre alle competenze comunicative, aumenta anche la capacità di motivare e motivarsi, senza farsi scoraggiare dalle frustrazioni e di sapere gestire l’ambito professionale con il giusto distacco che permette di provare piacere per ciò che si fa.

Per fare un esempio concreto, l’ansia è un’emozione rischiosa perché può diventare stress negativo se raggiuge un livello eccessivo. Ebbene, anche l’ansia, se riconosciuta, limitata e gestita in maniera opportuna, può trasformarsi in un’alleata, perché ci ricorda cosa dobbiamo fare, ci aiuta a concentrarci sul momento presente e non perdere tempo o procrastinare un’attività.



 

Quando un business coach ci aiuta a riflettere e a stimolare la consapevolezza delle emozioni che proviamo, queste diventano un’enorme risorsa, anche sul lavoro, perché oltre a riconoscere le proprie capacità, impariamo ad accettare i nostri limiti e sviluppare le competenze esprimendo al massimo il potenziale.

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Argomenti: formazione aziendale, coaching aziendale, benessere organizzativo