Oggi, più che mai, le preoccupazioni e i dubbi riguardano la situazione che stiamo vivendo e il suo impatto sulla motivazione delle persone che lavorano da remoto. Continua a leggere per saperne di più!
Per le sue persone, un leader è un punto di riferimento capace di incarnare la cultura organizzativa e supportarle nel superamento di dubbi o difficoltà.
Essere in grado di gestire le proprie emozioni e quelle dei collaboratori rappresenta una competenza davvero essenziale per i manager.
Infatti, le emozioni hanno un ruolo centrale nell'elaborazione dei pensieri e nella capacità di prendere decisioni, attività che incidono sulle performance e sulla competitività.
Per approfondire il legame tra intelligenza emotiva e leadership, leggi il nostro articolo dedicato!
Una leadership sana dal punto di vista emotivo è in grado di creare collaborazioni efficaci nel gruppo di lavoro, incidendo sulla qualità dei risultati e quindi anche sulla soddisfazione dei clienti.
La centralità delle soft skill sarà sempre più evidente nelle aziende del futuro, come conferma questo studio di McKinsey & Co. del 2018. Entro il 2030, le competenze più richieste saranno quelle comportamentali e sociali, come l’empatia.
Dalle prime notizie sulla diffusione della pandemia, anche le domande legate ad aspetti logistici e organizzativi hanno iniziato a celare una serie di preoccupazioni e difficoltà complesse da affrontare.
In questi contesti, un leader dotato di intelligenza emotiva non sa solo ascoltare le sue persone, ma anche aiutarle a gestire i problemi, in modo consapevole e molto più efficace.
Nel periodo sfidante che stiamo vivendo, ai manager è richiesta l’ulteriore capacità di gestire l’incertezza, mantenendo alti i livelli di motivazione e di efficacia delle persone.
I virtual leader sono quindi in grado di supportare i collaboratori, monitorandone le attività in modo naturale e continuo attraverso la responsabilizzazione e lo strumento di delega.
C’è la fiducia alla base di queste competenze e, ancora una volta, si tratta di una componente dell’intelligenza emotiva.
Cosa accade nelle organizzazioni in cui i manager fanno poche vacanze e tendono a lavorare ben oltre gli orari previsti?
Le persone pensano sia normale comportarsi così e ciò rischia di causare stress, cali di motivazione e basse performance.
Se invece i leader riescono a incarnare i principi di una cultura aziendale che promuova l’equilibrio tra impegni professionali e vita privata, anche i collaboratori seguiranno l’esempio, consolidando il benessere.
Il feedback costante tra manager e componenti del gruppo di lavoro è un altro elemento capace di migliorare il clima.
In quest’ottica, è bene incoraggiare l’espressione di domande, dubbi ed emozioni, per essere certi che tutti abbiano ciò di cui hanno bisogno per realizzare il proprio potenziale.
Inoltre, raccogliere i feedback in modo strutturato e continuo aiuta a risolvere i problemi e i conflitti prima che diventino difficili da affrontare, perché si riescono a captare le cause di insoddisfazione e le piccole frizioni all’interno dei gruppi di lavoro.
Ma non sono solo le emozioni negative a dovere emergere: anche quelle positive sono altrettanto fondamentali da comunicare e si possono trasformare in buone pratiche da promuovere in azienda.
Il coinvolgimento rafforza il senso di appartenenza all’organizzazione: le persone che si sentono parte di un gruppo affiatato danno il meglio di sé per sostenerlo. Per definire i valori in cui credere e sui quali fondare le proprie attività quotidiane, la mission aziendale è determinante.
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