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Come promuovere il benessere organizzativo attraverso l'empowerment

Scritto da Salvatore Errante | 10.04.2018

Il benessere organizzativo è oggetto di attenzione da molti anni ormai, per la sua stretta connessione alla cultura aziendale e il forte impatto sui livelli di motivazione dei collaboratori. Il senso di appartenenza e la condivisione dei valori, infatti, danno un significato al contributo delle persone che va ben oltre il riconoscimento per il raggiungimento degli obiettivi di business.

In questo articolo, proveremo ad analizzare alcuni comportamenti finalizzati all'empowerment individuale e organizzativo per promuovere il benessere in azienda.

Clima & benessere organizzativo

Se volessimo dare una definizione di benessere organizzativo, potremmo dire che si tratta dall'atmosfera che si respira all'interno dell’ambiente di lavoro, ma non solo, anche quella che determina il modo in cui l’azienda viene percepita dall'interno e dall'esterno.

È determinato e determina a sua volta il senso di appartenenza, la motivazione, e l’impegno che porta i collaboratori ad agire in un determinato modo, di conseguenza è facile comprendere come il benessere aziendale sia considerato sempre più strategico per il raggiungimento degli obiettivi di business e la realizzazione di progetti.

 

 

Oltre a questo, la ricerca di benessere all’interno dei contesti lavorativi sta diventando una caratteristica sempre più ricercata e avvalorata dalle persone.
Sia che si stiano cercando nuove opportunità lavorative o che si stiano facendo delle considerazioni sulla propria situazione attuale, trovarsi in un contesto organizzativo caratterizzato da serenità e benessere è sempre più importante.

Questo nuovo ruolo centrale del benessere organizzativo è nato in seguito ai forti cambiamenti di prospettiva che la pandemia da Covid-19 ha portato con sé.

Oggi infatti, le persone non sono più disposte ad accettare ambienti di lavoro tossici, che lasciano loro poca libertà organizzativa e che sono focalizzati solo sui risultati ottenuti.

Il work-life balance, ossia il bilanciamento tra vita lavorativa e privata, è al centro dell’attenzione di moltissimi lavoratori, insieme a elementi come una comunicazione empatica da parte dei manager, la possibilità di fare smart working o di avere orari di lavoro flessibili.

 

Empowerment individuale & organizzativo

Per comprendere come promuovere il benessere organizzativo e, è fondamentale chiarire anche il significato dell’espressione empowerment.

Si tratta di un processo attraverso il quale è possibile liberare il potenziale degli individui, sia personale che professionale, permettendo di raggiungere gli obiettivi rilevanti per sé stessi e per l’azienda, con piena soddisfazione.

Affinché le aziende siano sempre più competitive e siano capaci di adattare la propria struttura in modo agile alle situazioni di cambiamento, il contributo dei collaboratori è centrale, ma perché questi si sentano realizzati e generino allo stesso tempo valore per l’impresa, devono potere esprimere in piena libertà il proprio potenziale professionale e personale, assumendosi anche maggiore responsabilità.

Partendo dallo sviluppo individuale, quindi dal self-empowering e dalla self-leadership, e di conseguenza dell’organizzazione, si arriva alla diffusione di un clima aziendale capace di valorizzare e motivare i collaboratori, promuovendo la crescita, l’apprendimento continuo e il loro senso di responsabilità.

 

Esistono diverse strategie che si possono mettere in campo per migliorare l’empowerment del proprio team, ad esempio:

  • fornire supporto costante, sia a livello emotivo che di strumenti necessari per svolgere al meglio il lavoro
  • stabilire una visione chiara degli obiettivi e assegnare dei ruoli definiti spiegando alle specifiche risorse perché sono state scelte
  • incoraggiare feedback onesti e aprirsi al dialogo cambiando le classiche gerarchie organizzative
  • instaurare un rapporto di fiducia diventando per i collaboratori una figura alla quale possono sempre rivolgersi
  • motivare e incoraggiare il miglioramento di sé, anche attraverso corsi di formazione aziendale
  • perdonare gli errori e renderli una risorsa strategica dalla quale trarre miglioramenti
  • mostrare apprezzamento per il lavoro svolto, anche attraverso gesti concreti

 

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L’incontro fra empowerment e benessere organizzativo

Il collegamento tra i due concetti espressi in precedenza, l’empowerment e il benessere in azienda, ci viene offerto dalla definizione che Edgar Schein, Professore di Psicologia e Gestione Organizzativa presso il Massachusetts Institute of Technology, dà di cultura organizzativa: un processo dinamico di apprendimento.

L’apprendimento continuo è una colonna portante, una necessità primaria per le aziende che desiderano accedere all'immenso potenziale dei propri collaboratori e fare sì che lo liberino con fiducia, siano in grado di affrontare situazioni di cambiamento e di assumersi maggiori responsabilità costruendo la propria leadership.

Gli studi della Psicologia Positiva hanno dimostrato come la felicità non sia solo il risultato del successo, ma che anzi faciliti il raggiungimento di importanti traguardi. Diffondere il benessere organizzativo quindi apre nuove e strategiche porte per il successo delle imprese, anche in mercati complessi, altamente competitivi e soggetti a frequenti trasformazioni tecnologiche e strutturali.

L’empowerment facilita lo sviluppo delle risorse umane e la creazione di una nuova cultura organizzativa, contribuendo a generare e diffondere un reale vantaggio competitivo per l’azienda: il suo benessere.

 

Ma come si costruisce un processo di empowerment?

 

Per rendere un’organizzazione empowered attraverso un progetto di training aziendale è necessario definire in modo chiaro obiettivi e risultati attesi. In questo modo si generano consapevolezza nei comportamenti, orientamento all’efficacia e sviluppo delle competenze personali.

In questo delicato processo, il leader assume anche il ruolo di coach e stimola il team portandolo alla crescita personale, grazie all’incremento di fiducia, responsabilità e spirito di iniziativa.

Infine, è importante anche valutare con attenzione la costruzione dei gruppi di lavoro, che possono essere costituiti da colleghi dello stesso dipartimento, in modo da allenare i processi di peer-to-peer coaching; o possono essere team autonomi dove il leader supporta i singoli nella piena espressione del proprio potenziale.

 

 

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