Non c’è dubbio che si tratti di un argomento molto dibattuto e che ha le potenzialità per trasformare il concetto di lavoro a cui siamo stati abituati.
Per questa ragione vogliamo provare a offrire una panoramica completa, parlando nelle prossime righe di:
La legge che ha introdotto la modalità di lavoro smart all'interno della normativa è la numero 81 del 22 maggio 2017; è possibile introdurla per i collaboratori sia assunti a tempo determinato che indeterminato.
La somiglianza con il lavoro autonomo riguarda principalmente la flessibilità, la gestione delle attività organizzate per obiettivi e di conseguenza un’assunzione di responsabilità maggiore rispetto ai risultati da raggiungere.
Il lavoro agile deve essere previsto nel contratto di lavoro, quindi concordato tra l’azienda e il collaboratore, e può essere stabilito sia nel settore privato che in quello pubblico.
I dati pubblicati dal Politecnico di Milano e presentati dalla responsabile dell’Osservatorio Smart Working Fiorella Crespi parlano di una crescita del 14% nel 2017 per questa modalità.
Come anticipato, non sono solo le imprese private, magari con un imprinting internazionale, a utilizzare modalità di lavoro agile; si è trattato sicuramente dei pionieri, ma hanno acceso l’attenzione della Pubblica Amministrazione, ne è un esempio la Direzione Generale per il Personale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che ha avviato un progetto finalizzato all’identificazione di tecnologie capaci di migliorare le attività dei collaboratori e proporre servizi innovativi, intuitivi e possibilmente senza costi eccessivi.
Nella maggior parte dei casi, gli investimenti necessari non sono onerosi, anzi, è possibile sfruttare le soluzioni hardware e software già presenti senza incrementare i costi e senza la necessità di formare le persone per l’utilizzo dei programmi.
Sia le imprese private che le pubbliche amministrazioni che hanno avviato progetti smart hanno già riscontrato un impatto positivo sulla produttività del lavoro, in virtù di una gestione e un’organizzazione più efficienti delle attività, ma anche di una riduzione dei costi aziendali.
Un esempio: la spesa per le postazioni in ufficio viene ottimizzata e le giornate perse a causa, ad esempio, di scioperi dei mezzi pubblici o di blocchi del traffico per il maltempo, diminuiscono drasticamente se la modalità agile è introdotta in modo strutturato.
Quali sono i consigli per rimanere concentrati ed essere produttivi anche lavorando da remoto? Ne abbiamo parlato in questo articolo!
I benefici ottenuti dalle sperimentazioni hanno permesso di riorganizzare i processi e le procedure interne, ponendo le basi per un’estensione del lavoro smart a più dipartimenti attraverso l’accordo tra le parti e i sindacati.
Approfondiamo il tema dei vantaggi raccontando alcuni casi di successo nel prossimo paragrafo.
Il responsabile IT Operations di Sky Italia ha dichiarato al sito Corriere Comunicazioni come per l’azienda l’introduzione dello smart working abbia significato un’ottimizzazione degli e dei costi del lavoro, con un impatto anche sulla sostenibilità ambientale, perché meno spostamenti casa-ufficio significano anche riduzione del traffico e dell’inquinamento.
Anche Optima Italia offre l’opportunità ai collaboratori di lavorare da remoto accedendo a tutti gli strumenti aziendali e risolve la difficoltà della distanza tra le persone con l’uso di applicazioni di messaggistica istantanea disponibili su tablet, permettendo così di mantenere l’approccio consulenziale e formulare le proposte studiate su misura per i clienti.
In Europcar Italia, le tecnologie per le chat e le videochiamate già in uso sono state affiancate da strumenti su misura per il lavoro agile, come il sistema che estende il desktop sulla postazione remota, duplicando di fatto la postazione presente in ufficio, con un’attenzione specifica alla sicurezza della connessione e delle comunicazioni.
Spostandoci, invece, nella Pubblica Amministrazione, l’Autorità di Regolazione per l’Energia le Reti e l’Ambiente (ARERA) aveva già introdotto un progetto di telelavoro nel 2012 e di seguito ha proposto due modalità smart differenti, con la possibilità di lavorare 4 giorni da casa e 1 in sede a settimana oppure e giorni al mese da casa.
Giancarlo Bissa del dipartimento IT sistemi informativi dell’Authority dichiara, sempre a Corriere Comunicazioni, come i benefici ottenuti abbiano sorpassato di gran lunga anche il timore degli scettici di non avere controllo sulle attività dei collaboratori, grazie a una qualità del lavoro superiore. In virtù del migliore equilibrio work-life balance, inoltre, le persone sono più soddisfatte rispetto al proprio ruolo ed evitano lo stress causato dal traffico e dal tempo sprecato nello spostamento da casa alla sede.
Sia quando si lavora da remoto che dall'ufficio, magari in open-space, una pianificazione efficiente delle attività è più che mai indispensabile al raggiungimento degli obiettivi.
Per questo, InsideOut ha realizzato FOCUS, il prodotto formativo di nuova concezione studiato per:
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