Se vuoi capire perché e conoscere i reali pericoli di questa modalità di lavoro, continua a leggere questo articolo!
Lo dimostrano, tra gli altri, gli studi dei ricercatori dell’Università di Stanford riportati in questo articolo. Il cervello richiede molto più tempo nel passaggio da un’attività all’altra - quello che comunemente chiamiamo multitasking è infatti in realtà uno switch-tasking - di quello che servirebbe per portarne a termine una per volta.
Soprattutto quando i compiti sono doversi tra loro, ad esempio leggere un’email mentre si prende parte a una riunione oppure inviare messaggi quando si è alla guida di un’auto, il cervello umano è in grado di eseguirne in modo efficiente solo uno e, spostandosi continuamente tra task diversi, ciò che si verifica è uno spreco di tempo e di energia cerebrale.
Ma non è solo il tempo la variabile da considerare, perché anche la qualità del lavoro viene concretamente ridotta, con il multitasking.
Poiché si tratta di un’abitudine consolidata, si tende a sottovalutarne la pericolosità e gli effetti, anche irreversibili. Analizziamone alcuni di seguito.
Secondo uno studio, consultabile a questo link, nei multitasker si registra una diminuzione della materia grigia cerebrale, nello specifico nelle aree del controllo cognitivo e della regolazione di emozioni e motivazione.
La ricerca di NeuroImage e pubblicata da ScienceDirect ci comunica che le persone che praticano lo svolgimento di più task in contemporanea, per circa sette giorni di seguito, sono più inclini a manifestare un comportamento tipico da disturbo dell’attenzione. Rispondendo a tante distrazioni, il cervello viene limitato nella sua capacità di distinguere le interruzioni importanti da quelle che non lo sono.
Sia la memoria a breve termine nell’esecuzione di un’attività, sia quella a lungo termine - e quindi la capacità di immagazzinare informazioni e recuperarle al bisogno - sono fortemente indebolite dal multitasking, come confermato da questo studio del 2016.
Che si tratti di relazioni professionali o private, la continua distrazione causata dalle attività contemporanee, in primis sugli smartphone, è associata a una scarsa soddisfazione o peggio a conflitti nei rapporti interpersonali.
L’attività cronica di switch-tasking può causare stress cronico: il bombardamento di informazioni a cui è costantemente sottoposto il cervello dei multitasker porta a un incremento della risposta e genera quello che viene definito stress negativo o distress.
La salute mentale ed emotiva è soggetta a rischi da non sottovalutare nei soggetti che praticano il multitasking, in particolare con gli strumenti digitali. In questa pubblicazione, si legge come i sintomi di depressione e ansia sociale siano più probabili nelle persone che dichiarano di gestire più attività contemporaneamente.
Abbiamo già parlato di come la soglia di attenzione alla guida sia decisamente limitata se utilizziamo il telefono, ma i rischi si estendono anche ai pedoni. In questo articolo inglese del 2014, si legge come un pedone su 7 abbia attraversato almeno una volta una strada trafficata senza nemmeno guardare, perché distratti dai propri smartphone.
L’andatura alterata dalla gestione di anche solo due attività in contemporanea - camminare e parlare al telefono ad esempio - spesso causa cadute e infortuni anche seri, in particolare nelle donne anziane, già soggette per natura al rischio di fratture ossee. Puoi approfondire la ricerca a questo link.
In questo articolo, abbiamo provato a evidenziare i pericoli della modalità multitasking per la salute e per la produttività del lavoro.
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