In diverse organizzazioni, spesso, le ultime settimane dell’anno prevedono la definizione degli obiettivi aziendali, di dipartimento e individuali. Oltre a comunicare le attività necessarie a raggiungerli e condividere le metriche con le quali saranno monitorati i target, il manager che assume il ruolo di business coach è anche in grado di guidare il collaboratore, supportando l’espressione massima del suo potenziale.
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Qual è l’impatto di un business coach sull’organizzazione aziendale?
Il ruolo del coach è spesso associato all’ambito sportivo dove, a differenza di quello del preparatore atletico, consiste nel comunicare e dimostrare con l’esempio pratico ciò che si vorrebbe vedere realizzato sul campo dalla propria squadra.
Il coach sportivo insegna mettendo in pratica le skill che desidera vengano acquisite, sviluppate e allenate dai giocatori, per fare in modo che esprimano il meglio a livello individuale e lo mettano a disposizione del gruppo.
Spostandoci dall’ambiente sportivo a quello professionale, il business coach dovrebbe dunque essere in grado di condividere le best practice per l’efficacia organizzativa, dimostrandole con l’esempio e supportando il lavoro quotidiano delle sue persone. Analizziamo le caratteristiche del manager-coach.
Quali sono le caratteristiche del business coach?
Un leader efficace che possa ricoprire il ruolo di business coach è una persona in grado di:
- avere un impatto determinante sulla cultura organizzativa
- facilitare il raggiungimento degli obiettivi nei tempi stabiliti
- migliorare i livelli di fidelizzazione e motivazione dei collaboratori
- incrementare la capacità dell’organizzazione di attrarre candidati per le posizioni aperte
Cosa significa, per un manager, essere un buon coach?
Innanzitutto, significa essere presenti e disponibili ad ascoltare le esigenze e i dubbi dei componenti del gruppo di lavoro. La vicinanza alle proprie persone non implica l’imposizione di un controllo dall’alto sulle singole attività, ma nemmeno l’isolamento e l’assenza di confronto con i collaboratori nel corso delle giornate.
Per orientare l’attività di coaching all’apprendimento e al miglioramento continui, lo stile di leadership più indicato è quello partecipativo, in cui il manager aiuta e incoraggia le sue persone che, dunque, hanno autonomia nella gestione delle attività.
Al contrario di quanto si verifica con la leadership direttiva, infatti, partecipando allo sviluppo professionale del collaboratore il manager condivide le responsabilità e favorisce il consolidamento delle competenze, affiancandolo quando necessario.
In ottica di miglioramento continuo, un elemento fondamentale è l’apprendimento sul campo, che prevede l’osservazione e l’espressione di dubbi o criticità.
Le competenze che fanno di un leader un buon coach sono quelle comportamentali, come le doti comunicative, il pensiero creativo e la capacità di problem-solving, l’apertura al cambiamento e alle nuove idee, l’entusiasmo e il rispetto per gli altri.
Nello specifico, la comunicazione efficace è supportata dalla disponibilità all’ascolto e dall’empatia, perché il leader-coach dovrebbe essere in grado di farsi portavoce delle istanze delle proprie persone nei confronti dell’organizzazione, non solo di fornire le direttive.
Tra le altre soft skill, vale la pena sottolineare l’importanza della capacità di delega e di coinvolgimento.
La delega è un vero e proprio tool a disposizione del manager-coach: come ogni altro strumento di lavoro, richiede un utilizzo appropriato. Mettere la propria esperienza a disposizione del gruppo di lavoro, supportando le performance e dimostrando con l’esempio le best practice, aiuta a migliorare coinvolgimento e motivazione.
Infine, il rispetto nei confronti delle proprie persone non consiste solo nella cortesia e nelle buone maniere; il manager coach dovrebbe adottare un approccio personalizzato in base alle esigenze individuali, al carattere e alle singole aspirazioni, dimostrando un’attenzione reale e la volontà di contribuire alla formazione dei leader del futuro.
Nell’articolo di oggi, abbiamo descritto alcune caratteristiche del coaching, analizzandone in particolare il legame con l’apprendimento e il miglioramento continuo, elementi determinanti sia per il benessere organizzativo, sia per la fiducia nell’affrontare cambiamenti e nuove sfide.
Se desideri approfondire ulteriormente i temi trattati, ti consigliamo di leggere questa pagina dedicata all’empowerment organizzativo, un processo molto simile a quello appena descritto del coaching, che ha l’obiettivo di liberare il potenziale individuale, facilitando il raggiungimento degli obiettivi e aumentando la soddisfazione rispetto al ruolo svolto.
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