La formazione dei dipendenti dovrebbe essere considerata un progetto strutturato e a lungo termine, esattamente come un investimento.
Molto spesso capita invece che nelle imprese sia valutata alla stessa stregua di altri costi del personale e, in situazioni di crisi economica o di trasformazioni di mercato, il budget venga ridotto e eliminato per fare fronte ad altre emergenze.
In questo articolo vedremo invece perché i piani formativi andrebbero mantenuti, se non addirittura incrementati, proprio a garanzia di continuità del know-how e della competitività delle aziende.
La formazione dei dipendenti: perché non è un costo ma un investimento
Soprattutto nel mercato attuale nel quale riorganizzazioni, fusioni e acquisizioni sono quasi all'ordine del giorno, la proposta di un progetto di formazione dei dipendenti è un’ottima alleata per migliorare il coinvolgimento, la motivazione e la produttività dell’azienda.
Ma ottenere ROI positivo dalla formazione non è sempre semplice, vediamo come impostare il progetto per vedere risultati concreti e mantenerli a lungo.
Innanzitutto, gli obiettivi del piano che devono essere:
- SMART ovvero specifici, misurabili, raggiungibili, realistici e basati su un’idea temporale definita;
- condivisi tra l’azienda e il partner individuato per il progetto di training;
- condivisi tra il manager e il partecipante in modo che non vi siano fraintendimenti o pregiudizi;
Il metodo scelto dal formatore per i corsi aziendali, per essere efficace, deve prevedere un’analisi della situazione, sia attraverso l’osservazione che tramite colloqui faccia a faccia. È grazie alla componente esperienziale che si è in grado di riprodurre in un contesto diverso, magari più stimolante, le situazioni quotidiane lavorative che si desidera migliorare e rendere più efficaci.
Grazie all'esperienza vissuta nelle giornate di formazione dei dipendenti, questi sono anche invogliati a riproporre nel contesto lavorativo di tutti i giorni le competenze apprese in prima persona. In questo modo è anche più semplice mantenere i risultati nel lungo periodo, un tasto solitamente dolente quando si analizzano le performance al termine dei training.
Secondo i dati pubblicati da ISFOL, l’Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori e raccolti nell'indagine su domanda e offerta formativa, nonostante il periodo di crisi economica e nonostante i suoi effetti, la maggior parte delle imprese non ha ridotto gli investimenti in training aziendale se già pianificati nel medio e lungo periodo.
Nella ricerca è emerso come la metà delle aziende consideri anzi la formazione dei dipendenti un investimento indispensabile per reagire con forza alle situazioni difficili.
Risulta inoltre, che non sono solo le grandi imprese, storicamente le più propense agli investimenti formativi, a riconoscere i benefici che derivano dall'introduzione o dal consolidamento di un progetto di training.
Vediamo allora quali sono i vantaggi.
- Grazie alla formazione trasversale indirizzata ai collaboratori di diversi dipartimenti, migliora la comprensione della strategia, della mission, dei valori e della cultura aziendale, con effetti positivi sulle performance e il raggiungimento degli obiettivi.
- Se un’impresa sceglie di investire nella formazione dei dipendenti, questi si sentono apprezzati e considerati per il loro contributo di valore ai risultati di business. Ecco, allora, che aumentano il coinvolgimento e la motivazione a esprimere al massimo il potenziale individuale.
- Maggiore engagement significa anche contenimento del turnover: in un contesto economico di trasformazioni, riuscire a trattenere in azienda i talenti e il know-how è più che mai strategico.
- La formazione contribuisce anche a fare sentire i collaboratori più soddisfatti, consapevoli dei percorsi di crescita e sviluppo professionali che si presenteranno loro nel tempo.
- Con l’incremento delle competenze, i collaboratori più preparati e flessibili sono in grado di aumentare anche la produttività sia delle proprie attività che dell’azienda in generale, diffondendo un ambiente positivo in cui lavorare diventa un piacere.
- Maggiore competenza porta anche a una maggiore fiducia nei confronti del proprio lavoro e delle proprie capacità, con i collaboratori che non hanno paura di affrontare sfide e assumersi responsabilità.
- A proposito di sfide, essere competitivi significa anche innovare e promuovere una cultura che incoraggia le proposte dei collaboratori, senza timore di essere giudicati o poco apprezzati.
In conclusione, la formazione efficace nello sviluppo dei talenti, deve prevedere alcuni passaggi essenziali:
- l’analisi dei bisogni e la definizione degli obiettivi formativi
- la condivisione del progetto e del metodo tra formatore e azienda e tra manager e collaboratori
- il monitoraggio dei risultati per il loro mantenimento
Investire nella formazione aiuta a creare un ambiente stimolante e diffondere il benessere necessario ad affrontare le sfide imposte della digitalizzazione e dell’Industria 4.0.
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