Formazione esperienziale o formazione in azienda?

Pubblicato da: Salvatore Errante aggiornato il 13 febbraio 2020
Salvatore Errante
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formazione in azienda  formazione esperienzialeLa caratteristica che apparentemente distingue la formazione in azienda con quella esperienziale è il contesto: si tende a pensare che la formazione esperienziale sia associata esclusivamente agli eventi di team building, mentre il training aziendale si svolga in aula e preveda lezioni canoniche in cui le nozioni vengono trasferite dal formatore ai partecipanti.

Non è del tutto esatto, queste definizioni sono forse troppo semplicistiche. Scopriamo di più, nell'articolo che segue.

Le premesse utili per comprendere il significato di formazione in azienda e formazione esperienziale

La formazione in azienda può essere interna – è il caso ad esempio del cosiddetto training on the job – o prevedere l’intervento di un formatore esterno.

A seconda delle competenze per le quali è necessario il progetto di training, anche il formatore ha un ruolo diverso: quando è necessario acquisire competenze tecniche o hard skill, le lezioni possono essere frontali, con un trasferimento di nozioni; quando si lavora sulle soft skill, invece, avere un facilitatore che crei le condizioni migliori per favorire l’apprendimento può rivelarsi strategico per il successo del progetto.

Concentrandoci sull'aspetto delle competenze soft, la componente esperienziale può diventare una leva efficace perché il piano formativo raggiunga gli obiettivi e i partecipanti mantengano, nel tempo, i risultati acquisiti. Il motivo? È presto detto: sperimentando situazioni reali, svolgendo azioni e compiti in un contesto diverso rispetto al quotidiano lavorativo, i partecipanti sono protagonisti attivi dell’apprendimento che è basato sull'esperienza.

 

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Per sviluppare le competenze e creare le condizioni per l’espressione massima del potenziale di ciascun partecipante al progetto di formazione in azienda, sono necessari alcuni elementi di base. Vediamoli di seguito.

1. Analisi e definizione degli obiettivi formativi

Dopo avere analizzato attentamente le esigenze - sia aziendali che personali – il formatore aiuta a definire e condividere tra manager e partecipanti gli obiettivi della formazione. Il loro essere specifici, misurabili, raggiungibili realistici e basati su una scadenza temporale precisa (il modello S.M.A.R.T. goal).

2. Condivisione del metodo tra formatore e azienda e tra manager e collaboratori

Oltre all'analisi condivisa degli obiettivi, chiarire quale sarà il metodo con i manager che hanno richiesto l’attivazione del progetto e con i collaboratori che vi prenderanno parte è fondamentale per creare una fiducia nei confronti del progetto.

Che si tratti di formazione in azienda o, a maggior ragione, sia prevista una componente esperienziale, senza fiducia si corre il rischio che i partecipanti siano intimoriti dalle attività e dal giudizio.

3. Monitoraggio dei risultati per il loro mantenimento

Come detto, anche il manager deve fidarsi del formatore, per potere proseguire con incontri di feedback al termine delle giornate in aula o in altro contesto outdoor.

In quest’ottica, il formatore che prevede dei follow-up regolari pone le basi per il mantenimento dei risultati nel lungo periodo.formazione esperienziale

Sono piuttosto diffuse le situazioni in cui, al termine di un evento di team building o di attività di training, i partecipanti tornano quasi immediatamente alle loro abitudini – nonostante si ritengano più che soddisfatti dell’esperienza.

Il valore dell’esperienza nella formazione in azienda

La formazione esperienziale fa leva su metodi e strumenti tradizionali per rafforzare l’apprendimento e facilitare il modo in cui i nuovi comportamenti appresi si trasferiscono alla quotidianità lavorativa, consolidandoli.

In un’attività di training in azienda, svolta ad esempio in una sala riunioni, la componente esperienziale può trovarsi semplicemente in un cambio di prospettiva capace di stimolare il pensiero laterale. Senza bisogno di trovarsi in un contesto outdoor particolarmente sfidante, quindi, la formazione diviene più efficace perché l’uso delle competenze utili a esercitare con efficacia il proprio ruolo professionale è allenato, attraverso la metafora definita dal metodo del facilitatore.

Provando e sperimentando, le nuove abitudini più efficaci risultano valorizzate e sistematizzate. In quest’ottica, è fondamentale che esista un equilibrio tra azione e riflessione e che la componente adrenalinica non sia fine a sé stessa.

 


 

Per essere efficace, raggiungere gli obiettivi e mantenere a lungo i risultati ottenuti, la formazione in azienda ha bisogno di una struttura capace di creare le migliori condizioni di apprendimento. Fiducia, condivisione del metodo e alternanza tra momenti attivi e riflessivi sono tra gli elementi capaci di dare la corretta struttura al progetto.

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Argomenti: formazione aziendale, training aziendale, formazione esperienziale, formazione comportamentale

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